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Una
riflessione sullo stato dei lavori nel Parco Ventaglieri |
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Il 21 giugno 2005 – ingresso
dell’estate - era la data fissata dall’Assessore Monti per
la riapertura della parte bassa del Parco Ventaglieri. Ci preparavamo a festeggiare l’evento tanto
atteso insieme ai ragazzi del quartiere: con i più grandi,
che aspettano di prendere possesso liberamente del loro
campetto di calcio, e con i più piccoli, che invece
avrebbero dovuto trovare attrezzata un’area gioco più
adatta alla loro età. Ma i lavori, invece di accelerare,
già da molte settimane si sono interrotti… E la festa non
si farà!
La situazione
nelle scale mobili, che conducono da Via Ventaglieri alla
parte alta del Parco e fin quasi a Piazza Mazzini, non è
migliore! La situazione igienica è sempre precaria e i
cittadini, per ottenere un minimo di pulizia per una
struttura attraversata da centinaia di persone al giorno,
devono attaccarsi al telefono, per sentirsi dire che
nessuno ha la responsabilità diretta di tale servizio!
L’apertura degli uffici del Centro Eta Beta, che con la sua
presenza avrebbe dovuto costituire un presidio nella
struttura, promessa nello scorso autunno, dopo una fugace
presenza di qualche giorno, interrotta da un tentativo di
furto, viene ora continuamente rimandata. Come una promessa
non mantenuta, il manifesto che pubblicizzava la variegata
offerta di corsi e attività, alcune delle quali – ci era
stato promesso – si sarebbero svolte anche nel quartiere e
per il quartiere, è stato staccato dal muro e
malinconicamente penzola, senza che qualcuno lo rimetta al
suo posto.
La città si
interroga sgomenta in queste settimane di fronte al
proliferare di atti di violenza e di teppismo, talvolta
legati a episodi criminosi, talvolta cieca e irragionevole:
quali risposte dare, per fermare questa pericolosa deriva?
Forse ci dimentichiamo che alcune risposte - semplici – le
potremmo dare subito!
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