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Nel novembre 2005, gruppi, associazioni e singoli cittadini si ritrovano intorno all’idea-progetto di Parco Sociale, e danno vita al Coordinamento Parco Sociale Ventaglieri: l’idea nasce proprio dalla precisa determinazione di “prendersi cura”, insieme, delle persone e dei luoghi, attraverso la “promozione delle fondamentali e positive relazioni sociali” (come viene scritto nel Documento fondativo). Nel 2007 a latere nascerà anche l'Associazione, come espressione organizzativa di questa piccola galassia di gruppi informali, centri e associazioni. Il Parco Ventaglieri, secondo le intenzioni dei promotori, deve diventare luogo di incontro e di sperimentazione per persone non considerate né nella loro veste di utenti di un servizio, né di membri privilegiati di una community, né tantomeno di consumatori acritici. Il parco diventa un Parco Sociale, il luogo della mixitè sociale, culturale e generazionale anche, in cui costruire nuovi legami di amicizia e di vita; uno “spazio pubblico” appunto, e non soltanto per il suo assetto proprietario, ma perché in quella sede viene proposto un nuovo modo di concepire e costruire i luoghi della città, in cui l’abitante del luogo diventa un soggetto attivo che esprime e fa valere il diritto alla città, il diritto non solo a fruire dei servizi che la città offre, ma soprattutto “a partecipare al governo della città, ad esprimere, orientare, verificare, correggere le azioni di chi è preposto all’amministrazione ed i loro risultati” (Edoardo Salzano_La città bene comune). Il Parco Ventaglieri in questi anni è diventato il luogo in cui si convocano periodicamente assemblee pubbliche aperte a tutta la cittadinanza, per discutere sui problemi del quartiere e della città (rifiuti, trasporti, violenza sulle donne, regolamento dei parchi cittadini); dove si tengono a cadenza mensile le “Piazze dell’economia solidale” in cui, oltre a vendersi prodotti biologici a km.Zero, si organizzano gruppi di acquisto solidale (Gas), si discute di consumo critico e di possibili modi alternativi di concepire lo sviluppo e i rapporti economici. Durante l’anno si organizzano feste, spettacoli teatrali per bambini, concerti, readings di poesia, laboratori e parate di Carnevale e gruppi di mamme vivono in modo condiviso e allargato la propria genitorialità, organizzando laboratori e momenti di intrattenimento per tutti i bambini che frequentano il parco. I bambini delle “Educative territoriali” condividono con tutti gli altri giochi, laboratori ed educatori. |
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![]() Il primo aprile 2012 abbiamo ricordato con un sorriso a comune e municipalità che le scale mobili dei ventaglieri, dopo 5 anni di cantiere e € 2.426.094,00 di soldi pubblici spesi, sono più che mai “immobili” e i cittadini del quartiere restano “a piedi”. In seguito il Coordinamento si è incontrato con il Presidente della Commissione Mobilità del Comune di Napoli, Gianni Formisano, per discutere della riapertura delle scale mobili
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...ma nella festa ancora si aggira Leviatano, un mostro orrendo e apparentemente invincibile, spettro terrificante delle cose più terribili e angoscianti che attanagliano il nostro presente quasi passato: il potere, la finta democrazia e la malapolitica, il crimine e tutte le degenerazioni possibili e vive della società. Leviatano serpeggia sibilando nell’euforia dei festeggiamenti, seminando paura, tristezza e senso di impotenza... La sua forza è enorme e ancora più temibile è la sua corazza invincibile… Riuscirà il nuovo Papa dei matti a sconfiggere una volta e per sempre il terribile Leviatano? Come arma ormai solo un “eroico furore”, una divina follia esistenziale e tanta tanta speranza…e che tutto finisca in uno scoppiettante fuoco che tutto dimentica e in cui tutto rinasce!! E sia Carnevale una volta ancora…e ancora... e ancora... e ancora… |
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Fino a che punto è possibile sperimentare nella nostra città forme di democrazia partecipativa a partire dalle pratiche che singoli, cittadini e associazioni mettono in atto nei diversi quartieri della città? E' possibile in particolare il coinvolgimento di associazioni e cittadini nella gestione e nella progettazione di spazi pubblici bisognosi di “cura” come i parchi cittadini? Questi sono gli interrogativi da cui è partita, più di sei anni fa, l'esperienza e la pratica politica del Coordinamento Parco Sociale Ventaglieri che negli anni seguenti ha tentato, con alterne vicende, di stabilire un raccordo il più possibile fecondo tra Istituzioni e “iniziativa dal basso” della cittadinanza, con l'obiettivo di tendere alla gestione condivisa di uno spazio verde del centro storico di Napoli: il Parco Ventaglieri. Seconda Municipalità e Coordinamento Parco Sociale Ventaglieri inoltre decidono insieme di dar vita a un tavolo di gestione del Parco con la presenza di giardinieri, custodi, municipalità, associazioni e cittadini che si incontrerà periodicamente per discutere sulla gestione del parco e programmare le attività di tipo sociale e culturale che si svolgeranno periodicamente. Parte al Parco Ventaglieri un nuovo laboratorio di gestione condivisa di uno spazio pubblico. |
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Parte al Parco Ventaglieri un laboratorio di gestione condivisa dello spazio che vede protagonisti la Seconda Municipalità e i servizi preposti, le associazioni, i lavoratori del parco
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