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Più di un anno fa, precisamente il 18 aprile 2006, un Decreto sindacale (n.2777, Prot. N.1026), voluto dall’allora Assessore ai parchi e giardini Casimiro Monti, istituiva il “Comitato per il Coordinamento delle attività per l’utilizzo e la fruizione del complesso del Parco Ventaglieri”, costituito dall’Assessore all'Ambiente, dal Presidente dell’ istituenda Municipalità, da tutti i servizi e società che hanno competenze nella gestione e nella manutenzione del Parco e dal “Coordinamento Parco Sociale Ventaglieri”, con il comune obiettivo di tenere insieme la gestione dei luoghi e quella delle attività sociali e culturali che si svolgono nel Parco. Ci sembra necessario e doveroso, dopo un anno di vita, tentare di tracciare un primo bilancio dell’attività di questo organismo che potrebbe rappresentare a nostro parere uno strumento “esemplare” in grado di incrementare alcuni dei processi “virtuosi” oggi più che mai necessari alla riqualificazione e allo sviluppo di alcune zone degradate della nostra città. Nello scorso novembre, in occasione del Forum sulla creatività tenutosi presso l’Antisala dei Baroni, voluto dall’Ufficio del Piano Strategico del Comune di Napoli, ci sembrò motivo di incoraggiamento che uno dei documenti introduttivi (“Azioni per una città creativa”) proponesse linee di intervento che presentavano non pochi punti di contatto con le “pratiche” che si andavano strutturando nel frattempo all’interno del Parco Ventaglieri: in particolare in quello scritto si individuava la questione sociale come una delle leve più significative del cambiamento della nostra città e della sua area metropolitana e si auspicava una connessione produttiva tra le politiche sociali, le politiche urbane e quelle di sviluppo, assegnando alle prime una diversa collocazione nell'agenda e nei processi di governance urbana e metropolitana…Queste cose venivano scritte proprio mentre, già da più di un anno, l'azione del Coordinamento Parco Sociale Ventaglieri (CPSV) portava avanti un progetto di intervento sociale con i giovani “a rischio” in un'area di marginalità e disagio socio-spaziale, legandolo a un'ipotesi di riqualificazione e sviluppo di uno spazio urbano degradato (il Parco Ventaglieri con le sue Scale mobili). E mentre il “Comitato per il Coordinamento delle attività per l’utilizzo e la fruizione del complesso del Parco Ventaglieri”, da poco costituito come possibile organismo di gestione partecipata, prefigurava un modello di governance in grado di coinvolgere il privato sociale, gli attori locali e la pubblica amministrazione. Ci aspettavamo perciò che il Comune di Napoli, nella sua attuale Amministrazione, dando seguito ai proponimenti, espressi sia nei documenti preparatori del Piano Strategico che all’interno del Decreto istitutivo del Comitato, agisse di conseguenza, valorizzando quello che poteva diventare un vero e proprio “laboratorio” di gestione e progettazione partecipata… Purtroppo però così non è stato. Infatti l’attività del “Comitato per il Coordinamento delle attività per l’utilizzo e la fruizione del complesso del Parco Ventaglieri” durante l’anno trascorso non può che definirsi deludente per tutta una serie di motivi che cercheremo di illustrare sinteticamente:
Questo ritardo dell’organismo di gestione partecipata è tra l’altro in netta controtendenza rispetto alla crescita dell’iniziativa nel parco, e all’interesse che in città, in Italia e in Europa sta crescendo intorno a questa esperienza:
A questo punto auspichiamo che finalmente anche il Comitato di gestione inizi a funzionare produttivamente, garantendo all’iniziativa quel supporto dall’Amministrazione comunale che fino ad ora è venuto a mancare. Chiediamo ancora una volta che il Decreto Sindacale venga attuato in tutte le sue parti e che la disponibilità al colloquio e al confronto si sostanzi a questo punto in atti concreti, da cui si evinca la reale volontà da parte dell'Amministrazione di dar luogo a esperienze di tipo partecipativo, al di là delle solite promesse elettorali.
Sergio Bizzarro – Forum Tarsia Maggio 2007 |
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